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ICPP2008, appuntamento mondiale per la Patologia vegetale a Torino

A Torino la nona edizione del Congresso Internazionale di Patologia Vegetale, ICPP2008, per la prima volta in Italia. Un grande dibattito sulla lotta alle malattie delle piante per avere più cibo e cibo più sicuro.

Le malattie delle piante, che rappresentano la principale risorsa alimentare per l’umanità, rappresentano da sempre un grave problema. Fu però a metà dell’Ottocento che l’agricoltura di molti paesi europei soffrì duramente per l’arrivo di devastanti malattie, come la peronospora della patata, fonte di sostentamento per milioni di persone, e l’oidio della vite, grave minaccia per la florida viticoltura europea. Problemi di così larga portata ebbero un forte impatto sulla vita sociale e sull’economia degli stati e diedero, come reazione, un forte impulso agli studi fitopatologici correlati.

Oggi si stima che il 15% della produzione globale di cibo venga persa a causa dei danni provocati dalle malattie delle piante. La difesa delle colture riveste quindi un’importanza fondamentale perché, a fronte della necessità di sfamare una popolazione crescente, la terra e l’acqua a disposizione diminuiscono e si fa pressante l’esigenza di ricorrere sempre meno agli input esterni, come i fertilizzanti e gli agrofarmaci.

Analisi fitopatologica Vecchie e nuove esigenze fanno capo alla Patologia vegetale o Fitopatologia, branca della botanica, divenuta disciplina complessa ed articolata nel corso del tempo. Comprende infatti l’analisi dei sintomi della malattia (sintomatologia) e lo studio delle basi - le cellule, gli organi, le funzioni - che vengono alterati dalla malattia (anatomia patologica). Parallelamente si occupa dello studio delle cause attive e predisponenti della malattia (eziologia) e dello studio dei mezzi per identificare gli agenti che la causano (diagnostica): tra questi ci sono parassiti animali, vegetali, fungini, batterici, virali, viroidali, fitoplasmici, oltre alle cause inquinanti, climatiche, pedologiche e nutrizionali che possono comunque causare alterazioni nei vegetali. Gli studi fitopatologici vengono inoltre completati con le ricerche per definire la diffusione nello spazio e nel tempo della malattia (epidemiologia) e per individuare i meccanismi attraverso cui la malattia si manifesta (patogenesi). Acquisiti tutti gli elementi necessari, compito finale della Patologia vegetale la valutazione delle possibilità d’intervento, da attuare prima che la malattia si manifesti (prevenzione attraverso profilassi) o dopo che ha avuto inizio (terapia).

Tutti i temi di studio classici della Patologia vegetale e la food security, ovvero la disponibilità di cibo per tutti, verranno ampiamente dibattuti nel corso del 9° Congresso Internazionale di Patologia Vegetale, ICPP2008, l’appuntamento più importante e prestigioso a livello mondiale per la ricerca nel campo della patologia vegetale che si terrà, per la prima volta in Italia, al Lingotto di Torino dal 24 al 29 agosto prossimo.

Il riso quotidiano Nel corso del Convegno, la cui conferenza stampa si è svolta a fine maggio, verrà messo in rilievo il ruolo centrale della patologia vegetale nelle scienze della vita: “Cibo sano e sicuro per tutti”, il tema sfida dell’evento, sarà il punto di incontro e di confronto dei risultati di anni di ricerche e per dibattere tematiche cruciali per il futuro alimentare del nostro pianeta. Tra i principali temi sul tavolo del Congresso avranno particolare spicco: il ruolo della difesa delle colture per la sicurezza alimentare: una vetrina delle tecnologie più innovative di difesa che consentono di produrre cibi sicuri (meno residui di agrofarmaci; prevenzione della presenza di micotossine, ..); la disponibilità di cibo per tutti: la Società internazionale di Patologia vegetale è molto attenta al problema della disponibilità di cibo nei paesi in via di sviluppo e finanzia progetti ad hoc in Africa; l’effetto dei cambiamenti climatici sulle malattie delle piante: come cambierà l’agricoltura e quali saranno le malattie più gravi nei nuovi scenari; la biosicurezza: la globalizzazione dei mercati comporta anche lo scambio frequentissimo di parassiti. Come prevenire questo fenomeno? le emergenze fitosanitarie: i nuovi parassiti che si stanno diffondendo; le misure di difesa adottabili; le innovazioni tecnologiche nel campo della difesa delle colture: le nuove tendenze nella sintesi di agrofarmaci; i mezzi biologici; le tecniche diagnostiche innovative.

I numeri del convegno sono già ad oggi la testimonianza più significativa della rilevanza dell’evento: 1300 iscritti provenienti da 79 paesi ( 47% provenienti dall’Europa, il 20% dall’Asia, il 15% dall’America, il 10% dall’Oceania e l’8% dall’Africa), 1800 lavori scientifici pervenuti, 80 sessioni di lavoro previste. L’International Congress of Plant Pathology - che precedentemente si è tenuto a Londra, Minneapolis, Monaco, Melbourne, Kyoto, Montreal, Edimburgo e Christchurch (Nuova Zelanda) - è un Congresso quinquennale promosso dall’International Society for Plant Pathology (ISPP) associazione nata nel 1968 che raccoglie una sessantina di Società nazionali e regionali di Patologia vegetale e rappresenta oltre 50 mila ricercatori operanti nel settore in tutto il mondo.

A margine dell’evento una piccola annotazione di orgoglio regionale: il primo Laboratorio di Fitopatologia italiano, annesso al Gabinetto di Storia naturale del Liceo Massimo d’Azeglio, fu fondato a Torino nel 1903 per iniziativa del prof. Piero Voglino, illustre botanico. La possibilità di effettuare delle osservazioni microscopiche di piante malate diede un importante contributo allo sviluppo della nascente Fitopatologia.

Per maggiori informazioni

http://www.icpp2008.org/