Articoli

I nuovi tessuti sono funzionali, quasi intelligenti

Il nuovo millennio ha portato ad una proliferazione di novità nel campo dell'industria tessile. Con l’introduzione delle nanotecnologie e l’interazione tra più discipline scientifiche aumentano le possibilità di avere manufatti con precise caratteristiche funzionali.

Mentre la stagione delle collezioni di moda non conosce sosta, il recente Salone Première Vision di Parigi, rassegna del tessile di importanza internazionale, ha avuto come protagonisti i tessuti e le tendenze per l'autunno-inverno 2008/09 ed è stata l’occasione per presentare le nuove acquisizioni in termini di tessuti funzionali e intelligenti.

Le fibre più innovative sono una vera miniera di possibilità per dar vita a tessuti che sbalordiscono per le loro potenzialità: ci sono tessuti capaci di autodifendersi dalle macchie, quelli antibatterici e antizanzare, tessuti che regolano la temperatura del corpo ed altri in grado di controllare le funzioni vitali, tessuti superimpermeabili o ultra permeabili, altri che assorbono gli odori o rilasciano profumi, ed anche tessuti che idratano la pelle.

Il Centre Scientifique et Technique de l'Industrie Textile Belge (CENTEXBEL) in Belgio è una vera fucina di nuove proposte. Oggi è già in grado di produrre una maglia capace di controllare alcune funzioni vitali, come la respirazione o il ritmo cardiaco, grazie ad elettrodi che inseriti nel tessuto, vengono appoggiati in diverse parti del corpo. Le fibre ottiche vengono integrate direttamente nella maglia per dare luminosità al tessuto, con la possibilità di creare una segnaletica di sicurezza nei rivestimenti per interni. Cosi come hanno un’analoga funzione pratica i led luminosi inseriti in tessuti piatti per tracciare un percorso. Il fiore all’occhiello del Centro è per ora la tastiera a maglia: ovvero una tastiera ottenuta dalla lavorazione a maglia delle fibre convenzionali, isolanti, con le fibre metalliche conduttrici e utilizzando pochissimi componenti elettronici miniaturizzati. La tastiera, posizionata ad esempio sulla manica, nella parte superiore dell’avambraccio, funziona solo quando si preme e si crea il contatto tra i due strati di fibre metalliche. I ricercatori ritengono che potrà risultare particolarmente utile come ausilio ai disabili, ai quali permetterà di accendere la tv o aprire un garage, digitando un codice, o di fare le operazioni di base della calcolatrice elettronica.

Cuscino a fibre ottiche

In Italia ricerca sui tessuti viene effettuata presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nell’articolazione territoriale di Biella: nella provincia che ha rappresentato per decenni il polo tessile piemontese, l’Istituto dedica parte del proprio lavoro alla ricerca e all’innovazione sia dei materiali che dei processi produttivi nel settore specifico. Tra i suoi progetti, il trattamento con plasma freddo (gas parzialmente ionizzato) a radio frequenza (RF) per modificare la superficie esterna del tessuto a maglia di lana al fine di ottenere un effetto anti-pilling, ovvero per evitare la formazione delle piccole sfere irregolari di fibre chiamate “pills”. Grazie alla tecnologia al plasma è stato possibile depositare un film siliconico, di spessore nanometrico (30nm) su tessuti a maglia di lana. La protezione permette di ridurre l’attrito interfibra e gli effetti dello sfregamento, e di ridurre numero e dimensioni dei “pallini” , con il risultato di ottenere un tessuto a maglia dall’aspetto omogeneo, che non perde le proprietà meccaniche come la morbidezza, e che si mantiene nel tempo, grazie al permanere del trattamento anche dopo lavaggio.

All’ Institut Français Textile-Habillement (IFTH) di Lione, dove la ricerca si concentra sui sistemi per aumentare la resistenza dei tessuti agli agenti esterni, come il fuoco, l’acqua, gli strappi, viene utilizzata la macchina al plasma per mettere i tessuti a contatto con diversi tipi di gas (azoto, ammoniaca, ossigeno, gas fluorato) in un ambiente di vuoto totale. Il gas fluorato, per esempio, rende il cotone impermeabile, mentre l’azoto conferisce bagnabilità alle fibre sintetiche perché rende l’acqua simile ad un plasma che si fissa sulla superficie del tessuto, rendendolo capace di entrare in contatto con l’acqua liquida. I nuovi tessuti, prima dell’uso pratico, vengono testati utilizzandoli per produrre modelli “virtuali” da far indossare a modelle altrettanto virtuali.

Per approfondimenti:

http://www.centexbel.be/Fr/homepage.htm

http://www.bi.ismac.cnr.it/

http://www.ifth.org/institut-textile/home.html

Suggerimenti