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Grandi innovazioni in cardiologia

Gli specialisti italiani e americani si sono confrontati nel corso del convegno svoltosi nell'ottobre 2010 a Torino

L'infarto fa meno paura.  "Le grandi innovazioni in cardiologia" sono state il tema del sesto incontro tra gli specialisti torinesi e quelli d'oltreoceano provenienti dalla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, che si è tenuto il 14 e 15 ottobre 2010 aTorino.

A confronto, le esperienze italiane e americane con il proposito di coinvolgere cardiologi, internisti, cardiochirurghi e medici di medicina generale in un confronto aperto e sempre interattivo, con esperti di chiara esperienza, su vari campi e sulle diverse metodiche.

Il meeting è promosso fin dal suo esordio dal dottor Sebastiano Marra, direttore di Cardiologia 2, AOU San Giovanni Battista – Molinette di Torino, divisione impegnata anche in programmi di formazione per medici di varie specialità, farmacisti, e incontri divulgativi di educazione alla prevenzione con i ragazzi delle scuole medie inferiori e la cittadinanza.

Il tema di questa edizione era di particolare interesse: "Le innovazioni in cardiologia sul fronte farmacologico strumentale ed organizzativo – spiega Sebastiano Marra - hanno portato a nuove possibilità di cura di patologie e di gruppi di pazienti prima impossibili o con risultati insoddisfacenti".  Particolare rilevanza hanno avuto i nuovi metodi diagnostici, quali la Risonanza Magnetica Cardiaca, l'ecocardiografia 3D, e la terapia "ShockWave" finalizzata alla stimolazione delle zone sofferenti del muscolo cardiaco dopo infarto miocardico.

EcocardiografiaMa una grande novità arriva proprio dal Piemonte: dopo anni di attesa, in questi ultimi mesi ha subito un grande slancio organizzativo il progetto della Rete per la terapia dell'Infarto Miocardico. In estrema sintesi, il dottor Marra spiega che "si tratta di una Rete ben organizzata di Ambulanza del 118 con medico a bordo che esegue prontamente un elettrocardiogramma. Questo ECG viene inviato all'ospedale dotato di Terapia Intensiva con Laboratorio di Emodinamica ed Equipe molto esperta. La conferma diagnostica attiva immediatamente la prima terapia farmacologia già nell'Ambulanza e l'immediato trasporto nell'ospedale di riferimento, già allertato dalla trasmissione dell'ECG.  La rapidità d'intervento è l'elemento fondamentale per il recupero del cuore e, successivamente, per la durata della vita del paziente colpito da infarto".

Il meeting ha affrontato anche  le tematiche legate alla prospettiva epidemiologica della malattia coronarica nell'area piemontese, l'intervento sui "grandi anziani"  per patologia valvolare aortica e mitralica, l'uso avanzato delle terapie farmacologiche  nell'ambito della cardiomiopatia ipertensiva nella trombosi coronarica , e la somministrazione di statine nella cura dei pazienti con rilevanti problemi di colesterolo.

Marra SebastianoSebastiano Marra ha fornito alcuni dati esplicativi su incidenza dell'Infarto Miocardico Acuto (STEMI) e problemi correlati: "L'incidenza annuale dello STEMI è di circa 700 casi per milione di abitante. La mortalità di questa malattia può variare dal 20% se non adeguatamente assistita, al 4% se correttamente trattata." Si è discusso allora non solo della migliore modalità di approccio allo STEMI, ma anche degli attuali profili della popolazione che si ammala e della differente evoluzione che questi pazienti presentano successivamente. "La popolazione dei pazienti, infatti, sta cambiando: tendenzialmente più anziani, con un aumento dei casi tra le donne", spiega ancora Marra.

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