Le conoscenze scientifiche degli italiani sono piuttosto lacunose, più o meno il 50% pensa che il sole sia un pianeta, e, sebbene la consultazione di testi su argomenti scientifici sia in aumento, grazie soprattutto a internet, cresce la sensazione che la scienza contemporanea minacci alcuni valori fondamentali come la vita umana e la famiglia.
E' questo l'incipit dell'Annuario Scienza e Società 2011, di recente presentato a Torino da Observa Science in Society. Questa edizione propone, inoltre, un focus specifico sul rapporto che gli italiani hanno con le tecnologie digitali e sulla presenza di articoli a tema scientifico nei media italiani.
Nell’ultimo anno vi è stato un sensibile incremento del "consumo" di informazione scientifica, soprattutto sul web e in particolare da parte dei giovani e delle fasce più istruite. Internet supera nelle preferenze i programmi televisivi di divulgazione scientifica.
Una peculiarità del pubblico italiano è quella di essere tra i più assidui frequentatori in Europa di incontri e manifestazioni pubbliche sulla scienza. Le conferenze dei ricercatori sono infatti ritenuti la fonte più attendibile di informazione.
Proprio questa maggiore esposizione porta però il pubblico italiano a pensare che la scienza e la tecnologia stiano cambiando troppo velocemente il nostro stile di vita (79% degli intervistati), e, opinione che pone ancor più interrogativi, che esse siano responsabili della maggior parte dei problemi ambientali (64%).
Molto positivo, invece, l'atteggiamento verso le tecnologie digitali, soprattutto da parte dei giovani, anche se restano alcune preoccupazioni, e una quota consistente di cittadini rimane completamente esclusa da queste tecnologie.
Otto italiani su dieci enfatizzano soprattutto i benefici della telefonia mobile e tre su quattro quella di internet (tre su quattro). Il rapporto dei giovani con la tecnologia è però principalmente di tipo ludico, orientato soprattutto a tempo libero e intrattenimento.Quattro italiani su dieci (39,1%) restano tuttavia caratterizzabili come tecnoesclusi: non possiedono alcun dispositivo tecnologico ad eccezione del telefono cellulare; di fronte a un nuovo oggetto tecnologico devono chiedere aiuto ad altri; non navigano in rete; esprimono preoccupazione per potenziali implicazioni negative di queste tecnologie e giudizi che non di rado rasentano la tecnofobia. Un italiano su quattro (26,6%) si caratterizza d’altra parte come tecnofilo professionale: possiede e utilizza un certo numero di tecnologie digitali, ma soprattutto per esigenze di lavoro.
Ma quali dispositivi tecnologici gli italiani portano sempre con sé? Oltre all’ormai immancabile telefono cellulare (nove su dieci lo hanno sempre a portata di mano), nelle tasche e nelle borse sono molto presenti chiavette USB (tre italiani su dieci) e lettori Mp3 (uno su cinque). A dispetto del nome, invece, i computer portatili sono di rado parte dell’armamentario tecnologico che si porta con sé quotidianamente. Da segnalare quale dato negativo che siamo agli ultimi posti tra i paesi europei quanto a percentuali di possesso dei computer.
Qualche informazione interessante arriva anche dall'indagine sull'atteggiamento dei giovani nei confronti degli studi universitari scientifici. La scelta di una facoltà scientifica matura nel tempo grazie alle esperienze scolastiche precedenti ed è supportata dalla lettura di libri e riviste di divulgazione scientifica, ma anche da trasmissioni televisive, sulle donne, in particolare, esercitano un forte appeal i film e i serial tv medico-scientifici. In ogni caso tutti concordano che ci vuole una forte motivazione, nel caso degli uomini supportata dalle aspettative di successo, mentre per le donne prevale la passione.
Per approfondimenti: http://www.observa.it/Default.aspx?LAN=ITA