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Disarmadillo: dalle scuole un robot per sminare i terreni.

DisarmadilloIl robot ad impiego umanitario si chiama Disarmadillo e, come suggerisce il nome, verrà impiegato per sminare i terreni somali e afgani e successivamente a rimetterli a coltura.

Disarmadillo sarà il frutto di un gruppo di ricerca particolare, ovvero 12 istituti tecnici e professionali della neo costituita Rete scolastica per la meccatronica e la robotica della Regione Piemonte. Il progetto ha origine nel dipartimento di Robotica dell’Università di Genova con Emanuela Cepolina, presidente dell’associazione Snail Aid, e la collaborazione della Prof. Rezia Molfino, e vedrà coinvolti diversi istituti del territorio piemontese, da Torino a Susa a Rivarolo e Ivrea. Ogni scuola  si occuperà di una parte del progetto e saranno messi a disposizione i laboratori di robotica (finanziati dalla camera di Commercio) e 5 celle Comau.

Il robot ha origine dall’elaborazione di un motocoltivatore, possiede ruote resistenti alle esplosioni, e si basa su sensori di temperatura e di posizione che gli permetteranno di individuare l’esplosivo, scavare nel terreno e  prelevare la mina attraverso una paletta per poi consegnarla agli artificieri. Progetto Disarmadillo - logo

Molte dei mezzi meccanici utilizzati per sminare i terreni sono pesanti blindati molto costosi, basti pensare che il più economico costa circa 120 mila dollari. Disarmadillo invece è stato pensato proprio per essere il più economico possibile e localmente sostenibile: la tecnologia agricola è facilmente reperibile in ogni parte del mondo e quindi anche facilmente riparabile.

 

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