Uscire di casa la mattina, salire in macchina, dirigersi al lavoro, rimanere imbottigliati nel traffico tra clacson urlanti e gas di scarico, a fine giornata riprendere l'auto per tornare a casa e ritrovarsi nella stessa situazione. Molti di voi ritroveranno in questa descrizione la routine quotidiana a cui sono abituati.
Immaginate ora che vi venga proposto di cambiare le vostre consuetudini, che vi vengano offerti degli incentivi quali abbonamenti gratis ai mezzi pubblici e al bike sharing per lasciare la vostra vettura nel garage e compiere i tragitti di tutti i giorni in maniera alternativa.
Questo è quello che accade a 20 torinesi, residenti del quartiere San Salvario, che partecipano ad un nuovo vero e proprio esperimento, il primo di mobility management di quartiere.
Il progetto si chiama MICS – Mobility Integration for Community Solutions, ed è stato l'unico italiano premiato dalla Commissione Europea nell’ambito della campagna Do the right mix, nata con lo scopo di promuovere i vantaggi della combinazione di diverse modalità di spostamento e di dare visibilità e supporto alle buone pratiche europee di mobilità urbana sostenibile.
L'obiettivo principale di MICS è quello di incoraggiare le persone a diversificare le modalità di spostamento in città, permettendo ad un ristretto gruppo di persone di fare un cambiamento concreto e misurabile delle proprie abitudini, mettendo i soggetti disposti alla sperimentazione nelle condizioni di condurla concretamente per un periodo definito di tempo, offrendo loro diversi incentivi.
I dati dell'indagine annuale Mal'aria di Legambiente hanno rivelato che 51 città in Italia, tra le 95 monitorate dall'associazione, sforano abbondantemente i livelli di polveri sottili (PM10) nell'aria consentiti dalla legge. Tra queste, al quarto posto, superata solo da Alessandria, Frosinone e Cremona, si situa Torino, con ben 118 giorni di superamento del valore medio giornaliero consentito di 50 microgrammi/metro cubo di polveri. Anche i valori del pericoloso PM2.5 (frazione delle polveri, con diametro inferiore ai 2,5 micron) sono fuori norma nel 50% delle città del nostro Paese, con le aree della Pianura Padana in testa.
La quantità di vetture nelle città italiane è altamente al di sopra della media europea, con 60 macchine ogni 100 abitanti contro una media europea di 48. Un modello di trasporto esclusivamente basato sull’auto non ha solo effetti negativi sull'ambiente, basta infatti pensare che le spese relative a queste abitudini di spostamento sono stimate in diversi miliardi di euro l’anno a livello nazionale.
Sensibilizzare i cittadini e stimolare un numero più ampio possibile di persone a ripensare le proprie abitudini e modalità di spostamento, potrebbe dunque avere ripercussioni positive in termini di qualità ambientale, economica e sociale dello spostamento.
Con questi presupposti è partito MICS, il cui centro logistico è la Casa del Quartiere di via Morgari 14, che ne ospita le attività tra dicembre 2012 e giugno 2013. Dopo aver abbandonato l'auto e seguito le istruzioni su come muoversi in modo alternativo ed essere stati monitorati per quindici giorni, per ogni chilometro percorso, i 20 soggetti coinvolti nell'esperimento faranno da testimonial in un video, che diventerà un vero manifesto pubblicitario.
Per maggiori informazioni: www.sansalvario.org/mics