E’ grazie ad Ice Cube, il più grande rivelatore di neutrini al mondo, collocato in un laboratorio in Antartide, che sono stati scoperti dei neutrini ad alta energia provenienti dallo spazio profondo durante una campagna osservativa durata due anni, dal 2010 al 2012. I risultati sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Science.
I neutrini sono particelle sub-atomiche di massa quasi nulla, e quasi tutti quelli che toccano la superficie terrestre provengono dal Sole o dall’atmosfera terrestre. Grazie ad Ice Cube, per la prima volta ne sono stati registrati 28 provenienti da regioni remote della nostra galassia, e oltre, e sono caratterizzati da un’altissima energia.
Ice Cube ricerca i neutrini a partire dalle fonti astrofisiche più violente come le supernove, i lampi di raggi gamma, e fenomeni catastrofici che coinvolgono i buchi neri e le stelle di neutroni.
Le preziose informazioni che possono trarre i ricercatori sono sulla massa dei neutrini o addirittura sulla misteriosa Dark Matter. Secondo alcune teorie, parte di questi neutrini ultra-energetici potrebbe prodursi durante il decadimento di particelle della cosiddetta materia oscura pesante.
Ice Cube è frutto di una vasta collaborazione internazionale supportata dalla National Science Foundation statunitense ed è costata 271 milioni di dollari. E’ composto da 5.160 sensori ottici, suddivisi in 86 catene inglobate in un chilometro cubo di ghiaccio sotto il Polo Sud.
Il ghiaccio è una componente fondamentale di questo osservatorio. I neutrini infatti vengono rilevati attraverso minuscoli lampeggi di luce blu, chiamata luce Cherenkov, prodotta quando i neutrini interagiscono con il ghiaccio.
Nonostante l’enorme potenziale dello strumento, che con la sua scoperta ha dato inizio all’ “era dell'astronomia del neutrino”, rimane ancora un dubbio da risolvere, cioè da dove questi neutrini provengano. Nonostante essi viaggino in linea retta, e quindi potrebbero indicare il posto nella galassia in cui sono stati prodotti, i 28 eventi registrati finora sono troppo pochi per individuare una qualunque direzione. Non resta che aspettare con pazienza ulteriori risultati.
Per approfondimenti: IceCube Neutrino Observatory