Per celebrare il centenario del premio Nobel per la scoperta della diffrazione dei raggi X con l’uso dei cristalli, il 20 e il 21 gennaio 2014 è stato inaugurato al palazzo dell’Unesco di Parigi l’Anno Internazionale della Cristallografia, la scienza che è stata fondamentale per la comprensione delle fondamentali relazioni tra la struttura e le proprietà dei materiali, svelando ad esempio la complessa struttura del DNA e le disposizioni atomiche nei materiali cristallini.
Tutto è iniziato il 21 aprile 1912 quando Max Von Laue e colleghi illuminarono con raggi X un cristallo di blenda e scoprirono che i raggi venivano sparpagliati in una costellazione di macchie scure su una lastra fotografica: il cristallo deviava i raggi X in fasci con direzioni precise. Qualche mese più tardi Lawrence Bragg replicò l’esperimento usando cristalli di cloruro di sodio e formulò un’interpretazione che avrebbe segnato la nascita della cristallografia moderna e della chimica contemporanea. A soli 23 anni scoprì la struttura della disposizione degli atomi in un cristallo di cloruro di sodio e questa scoperta gli valse, due anni dopo, nel 1915, il conseguimento del Premio Nobel per la Fisica.
In Italia per celebrare l'evento, il Cnr ha organizzato, attraverso l'Associazione italiana di cristallografia (Aic) e in collaborazione con numerose università italiane e altre associazioni scientifiche, una serie di iniziative di divulgazione che svelano i misteri della cristallografia al grande pubblico. Tra le mostre in corso, l'esposizione "Cristalli! Uno sguardo sul mondo della cristallografia" a Padova e a una mostra su Escher a Reggio-Emilia, l'incisore e grafico olandese a cui i cristallografi sono grati per la sua produzione di stampe che riproducono in maniera artistica le simmetrie dei cristalli.
Negli ultimi decenni la cristallografia ha avuto importantissimi risvolti consentendo lo studio di sistemi cristallini sempre più complessi per fornire una visione più completa della struttura della materia e permettere l’analisi della struttura delle macromolecole biologiche per la progettazione di farmaci, la definizione delle correlazioni tra struttura e proprietà per lo sviluppo di materiali all’avanguardia per l’elettronica, la optolelettronica, il magnetismo, lo studio e la datazione di manufatti di rilevanza archeologica o l’analisi di rocce lunari e meteoriti.
Tra i 28 Nobel che la cristallografia ha ispirato c’è l’italiano Giulio Natta, che fondò gran parte dei suoi studi sul polipropilene utilizzando tecniche cristallografiche. Grazie ai suoi studi vennero prodotti materiali plastici con forme e proprietà nuove, portando l’Italia e la sua industria chimica fino ai vertici mondiali. Ancora di più oggi, le ricadute socio-economiche di questa scienza potrebbero dare un contributo importante alla ripresa della difficile realtà del nostro Paese.