Tara Oceans è una missione scientifica di straordinario rilievo che si pone sulla scia di spedizioni pionieristiche come quella del Beagle, alla base delle scoperte di Darwin; coinvolge 50 laboratori di 15 diversi paesi e in Italia vede la partecipazione attiva dell’Università Milano Bicocca, responsabile della ricerca sui coralli, dell’Università Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
Tara è un veliero di 36 metri - attrezzato con tutte le più sofisticate tecnologie per l’analisi dell’ambiente marino, con un equipaggio internazionale e un team di scienziati (oceanografi, ecologi, biologi e fisici) che si alternano a bordo - impegnato in una spedizione di 3 anni, attraverso tutti gli oceani del mondo. Il 21 e il 22 ottobre 2009 attracca nel porto turistico di Napoli unica tappa italiana, dopo essere partita il 5 settembre da Lorient (Francia) ed aver già toccato Lisbona, Tangeri, Algeri, Barcellona, Nizza e Tunisi.
L’obiettivo della spedizione è raccogliere informazioni e dati per effettuare una nuova mappatura degli oceani, acquisendo nuovi importanti elementi che aiuteranno nella comprensione dell’evoluzione delle prime forme di vita, ma anche dei cicli globali biochimici e dell’evoluzione spazio–temporale del clima terrestere.
Gli oceani producono la metà dell’ossigeno che respiriamo. Se le foreste sono il primo polmone del nostro pianeta, gli oceani ne costituiscono il secondo. Queste praterie di plancton e di altri microrganismi sono, con la loro attività di fotosintesi, una immensa pompa di ossigeno. Ma, questi organismi marini sono anche un’ importante riserva di carbonio. Per queste ragioni, il nostro futuro dipende dalla salvaguardia degli oceani. Questo ecosistema complesso rimane pertanto uno dei campi meno esplorati dell’oceanografa. Questo mondo invisibile è uno dei meno conosciuti dagli uomini malgrado l’importanza della ricchezza della sua biodiversità.
Oggi questa vita marina è minacciata dai maggiori sconvolgimenti ecologici che conosciamo, il riscaldamento climatico e l’inquinamento. Gli ecosistemi marini riusciranno a sopravvivere a questi sconvolgimenti? Stiamo andando verso una trasformazione della vita oceanica ?
Di fronte alla necessità di agire oggi, scienziati internazionali di fama, con a capo Eric Karsenti, direttore di unità all’EMBL, si sono dunque uniti all’équipe del Fonds Tara e al suo presidente Etienne Bourgois. L’urgenza della situazione, la portata e le caratteristiche di questa spedizione ne fanno un viaggio straordinario attorno al nostro pianeta blu, per capirne le origini, il presente e preservarne il futuro. Dal Mediterraneo, alle barriere coralline, ai ghiacci del passaggio a nord-ovest: un tale studio globale dell’ambiente marino con le tecnologie di oggi, non è mai stato realizzato.
Il programma Tara Oceans riunisce dunque una squadra scientifica internazionale e multidisciplinare inedita. Più di 12 campi di ricerca associano oceanografici, biologi, genetici e fisici di laboratori prestigiosi. Al centro dell’attenzione saranno soprattutto la composizione del plancton, i parametri fisico-chimici degli oceani, lo stato di salute delle barriere coralline e l’inquinamento marino.
L'Università di Milano-Bicocca è il polo coordinatore dell’equipe «coral life» che studierà le scogliere coralline tropicali ed è parte del consorzio per la ricerca di Tara, l’Università Politecnica delle Marche sarà responsabile di studi sul DNA extracellulare e ricercatori della Stazione Zoologica saranno coinvolti in ricerche sulla fisica dell’ambiente e la diversità dei microorganismi del plancton..
Come per le sue spedizioni precedenti, Tara Oceans svolge un importante programma di sensibilizzazione ed educativo e durante la sua permanenza a Napoli (riprenderà il largo sabato 24) - grazie alla collaborazione dell’Istituto di Cultura francese e alla Stazione Zoologica Anton Dohrn – si terranno presentazioni scientifiche della missione, incontri con autorità, personalità della cultura e scuole.