Sarà un supercomputer francese, CURIE, ad ospitare gli studi del Politecnico di Torino sul fenomeno della turbolenza.
Ai meno esperti il termine turbolenza può far pensare soltanto ai fastidiosi vuoti d’aria che avvertiamo quando viaggiamo in aereo, in realtà il fenomeno investe un numero notevole di aspetti della nostra vita quotidiana.
Si tratta, infatti, della modalità con la quale si trasporta e diffonde qualsiasi cosa: l’energia, il calore, la stessa materia, le particelle di varia natura indispensabili alla nostra vita, come l’aria che respiriamo o i pollini, così come anche ciò che può essere dannoso alla nostra salute come le polveri sottili, i gas e spray inquinanti o le particelle radioattive. Anche i fenomeni meteorologici in genere e il movimento prodotto a seguito della reazione fra combustibile e comburente nei motori a scoppio rappresentano turbolenze.
In particolare, si parla di regime turbolento quando il moto delle particelle di un fluido avviene in maniera caotica, senza seguire traiettorie ordinate come nel caso, invece, del regime laminare. All'interno di un flusso turbolento sono presenti strutture vorticose di grandezza e velocità differenti che rendono il flusso non predicibile nel tempo anche se il moto rimane deterministico.
La prima teoria formale sulla turbolenza è stata ottenuta tramite un approccio statistico da A. N. Kolmogorov nel 1941. Trattandosi di materia piuttosto complessa gli studi sul trasporto turbolento sono tutt’altro che consolidati
C'è quindi ancora ampio margine di approfondimento sull'argomento. Per questo entusiasma la notizia che il nuovissimo supercomputer CURIE @ GENCI/CEA, inaugurato a Parigi il primo Marzo 2012, ospiterà per 3.000.000 di ore di calcolo (equivalenti a 342 anni di calcolo su una macchina singola) il progetto di ricerca sulle turbolenze sviluppato integralmente dal Politecnico di Torino, a cura del gruppo di ricerca coordinato da Daniela Tordella, docente di Fluidodinamica, e composto da Daniela Tordella, Michele Iovieno, Stefania Scarsoglio, Francesca De Santi, Silvio di Savino, Luca Gallana
Un record per l’entità dell’uso concesso e un riconoscimento da parte dell'organismo europeo PRACE (Partnership for Advanced Computing in Europe) che raggruppa i principali centri di supercalcolo europei (livello Tier 0) e ha l'obiettivo di consentire ai ricercatori europei l'accesso ai più avanzati sistemi di calcolo assegnando l’uso dei supercomputer alle proposte di ricerca con un significativo potenziale impatto internazionale.
Tramite Curie lo studio interdisciplinare delle turbolenze permetterà di formulare modelli interpretativi e predittivi per dare risposte a fenomeni di grande interesse e impatto sulla società. In particolare saranno approfonditi e quantificati l’importanza dell’auto-organizzazione presente fra le varie strutture vorticose nel distribuire velocemente ed a grande distanza tutto quanto descritto sopra, dal profumo di pizza emanato da un forno alla radioattività rilasciata a seguito di un incidente in una centrale nucleare.