“Facebook ti aiuta a mantenere e condividere i contatti con le persone della tua vita”. Con questo slogan il Social Network più cliccato del momento riesce a coinvolgere svariate decine di milioni di visitatori, ogni giorno. Il suo successo è indiscutibilmente correlato al concetto di «nuvola», Cloud Computing, come a quello di «Saas», Software As A Service. Ne fanno uso anche Google, Yahoo e YouTube, ed in genere quei programmi che permettono di utilizzare una qualsiasi applicazione senza averne fisicamente una copia sulla propria macchina.
Se ne è parlato al convegno «L’infrastruttura del talento», organizzato a Torino da Top-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange), il consorzio che si occupa di favorire lo sviluppo della produttività del territorio attraverso l'uso sistematico delle tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione o Information and Communication Technology - ICT. Il Consorzio piemontese punta sullo sviluppo della Cloud Computing, perché lo ritiene necessario a “garantire il debutto di nuove idee imprenditoriali sul mercato, abbassando la soglia di rischio e le barriere d’entrata con cui gli imprenditori devono confrontarsi”, come ha sottolineato il direttore generale di TOP-IX, Silvano Giorcelli. Senza trascurare di considerare i rischi, oltre che i vantaggi, nella creazione di una Cloud piemontese.
La Cloud Computing sfrutta le risorse offerte dalle reti in modo nuovo: con questa tecnologia informatica i data service - servizi hardware - e le funzionalità offerte - servizi software - si dovrebbero trovare in prevalenza sui server web - le ‘nuvole’ dall’inglese cloud - anzichè ‘diffusi’ sui singoli computer connessi in rete. Lo schema o architettura del sistema prevede tre attori: un fornitore di servizi - uno o più server reali o virtuali, applicazioni complete, SaaS - basati in genere su di un modello "pay-per-use"; un cliente amministratore, che fa una selezione e configura i servizi offerti dal fornitore, offrendo così un valore aggiunto al servizio; un cliente finale, che può utilizzare i servizi opportunamente configurati dal cliente amministratore. Il cliente o utente finale, possessore di un opportuno apparecchio, ad esempio il suo pc, con il giusto browser disponibile ed una connessione ad Internet, ha la possibilità di accedere alla nuvola giusta, quella in grado di fornirgli dati o servizi che gli sono necessari. Lo stesso utente può a sua volta spostare i dati dal proprio apparecchio su di una nuvola, in modo da avere tutto ciò di cui ha bisogno ovunque, perché a qualunque postazione Internet acceda nel mondo può ritrovarsi dati e servizi come se fosse alla propria postazione.
Come già detto, tra i fornitori possibili dello schema Cloud Computing c’è il SaaS (Software as a service), un sistema di distribuzione del software applicativo attraverso Internet, come un servizio. Il produttore dei software sviluppa l’applicazione web e ne gestisce l’uso rendendola fruibile agli utilizzatori attraverso la rete. In questo modo il software non viene più acquistato, installato e mantenuto operativo dall’utente, ma è direttamente accessibile da internet, superando in questo modo la gestione dei componenti hardware e software e assicurandosene l’uso per il periodo in cui serve.
Al momento la Cloud Computing trova larga applicazione per gestire archivi foto e video, la posta elettronica, la gestione di testi e di documenti vari, l’agenda degli appuntamenti, e tutto ciò che esiste solo sul web (blog, comunità virtuali, mappe geografiche, percorsi stradali, ecc.). Se ne prevede però l’uso prossimo per l’immagazzinamento di file del tutto generici, grazie ad applicativi tutti fruibili via rete.
Approfondimenti sulla conferenza "L'infrastruttura del talento" http://conferenza2008.top-ix.org