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Clean Sky mette le ali

Dal 5 febbraio 2008 il settore aeronautico europeo ha un nuovo interlocutore con cui confrontarsi per sviluppare nuove tecnologie rispettose dell’ambiente e al contempo attente alla competitività del comparto industriale.

La Commissione Europea, insieme ai partner industriali con cui lavora da circa tre anni per porre basi solide ad una nuova iniziativa di interesse comune, ha difatti presentato al pubblico l’Iniziativa Tecnologica Congiunta (J.T.I. dell’inglese Joint Technology Initiative) “Clean Sky”.

Avere “cieli puliti” significa proiettare nel futuro scelte politiche e industriali di portata globale, scelte che tradotte in obiettivi concreti significano in primo luogo ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) e di protossido di azoto (NOX) del 40% entro il 2020. Per il settore aeronautico è una sfida importante considerato che, se è vero che il trasporto aereo incide solo per il 3% sul totale delle emissioni dei gas ad effetto serra, il numero di passeggeri aumenta significativamente ogni anno e che per il 2020 si prevede di far decollare 14.000 nuovi aerei.

Clean Sky sarà dal 2008 al 2014 uno dei grandi progetti di interesse europeo. Concentrerà le proprie attività sull’integrazione di nuove tecnologie avanzate per rendere l’aeronautica più rispettosa dell’ambiente e sulla messa a punto di ricerca d’avanguardia per migliorare l’intero sistema dei trasporti via aria, in particolare per ridurre l’inquinamento acustico e il consumo di carburante. Inoltre Clean Sky permetterà di rinforzare la coesione del sistema industriale europeo intorno ad un solo progetto di interesse comune.

Progetto Clean Sky - logoComposizione e funzionamento

Clean Sky è un partenariato pubblico privato che coinvolge la Commissione Europea, le principali industrie del settore aeronautico e una consistente comunità scientifica. Il partenariato darà vita ad una Impresa Comune (J.U. dall’inglese Joint Undertaking), che per sette anni garantirà il rispetto degli impegni assunti e il conseguimento degli obiettivi strategici.

La Commissione europea, a cui spetta il ruolo di garante degli interessi pubblici, è affiancata da un solido gruppo di organizzazioni industriali che danno vita ai Dimostratori Tecnologici Integrati (ITD dall’inglese) e da un vasto numero di Associati.

E’ inoltre previsto di allargare il gruppo degli Associati attraverso la pubblicazione di inviti a manifestare interesse.

Principalmente Clean Sky focalizzerà la sua azione su sei filoni di ricerca e dimostrazione tecnologica (ITD), ciascuno capitanato da Leaders appartenenti alle organizzazioni industriali e ciascuno scelto accuratamente per privilegiare quelle tecnologie potenzialmente applicabili ad un grande numero di settori.

I sei ITD (Integrated Technological Demonstrators) sono:

1. Smart Fixed Wings: per lo studio di ali fisse intelligenti e adattabili per velivoli

2. Green Regional Aircraft: per migliorare l’impatto ambientale degli aerei a percorrenza regionale

3. Green Rotocraft: per migliorare l’impatto ambientale dei velivoli a pala, come gli elicotteri

4. Green Engine: per lo sviluppo di nuovi motori di concezione ecologica

5. Systems for green operation: per lo studio di apparecchiature e sistemi per l’aeronautica, incluse le operazioni a terra, più rispettosi dell’ambiente

6. Ecodesign: per rendere l’intero percorso di progettazione, compreso il ciclo di vita dei materiali, ecocompatible.

I risultati conseguiti dai sei ITD saranno costantemente monitorati e verificati da un gruppo di “valutatori tecnologici”.

Nell’ambito di ciascuna area tecnologica, alcuni pacchetti di lavoro specifici verranno assegnati, attraverso inviti a presentare proposte, a Partner non facenti parte della JTI. La selezione dei Partner avverrà sulla base dell’eccellenza scientifica e industriale e i contratti stipulati tra Clean Sky e beneficiari avranno durata limitata, assorbendo circa il 25% del budget (12% della componente del budget del 7PQ). In questo modo Clean Sky potrà sempre contare su nuovi contributi e, favorirà la partecipazione di quelle piccole e medie imprese rimaste sino ad oggi escluse dal processo costitutivo dell’Iniziativa Tecnologica Congiunta.

Il percorso di lavoro di Clean Sky è già programmato con precisione e permette di prevedere risultati concreti entro il 2014, quindi in tempo per introdurre nel ciclo di produzione dei prossimi velivoli, previsto per il 2015, importanti innovazioni per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza in generale.

Finanziamenti

Il budget di Clean Sky è pari a 1.6 miliardi di euro provenienti in percentuale paritaria dal Settimo Programma Quadro Europeo di Ricerca e Sviluppo Tecnologico (7PQ), dalle organizzazioni industriali e dai partner Associati, che si sono anche impegnati a fornire contributi in natura per tutta la durata della JTI. Ad oggi l’Impresa Comune (J.U.) è costituita dalla Commissione Europea, dai Leaders degli ITD e dagli Associati.

Sono 86 le organizzazioni provenienti da 16 paesi, tra cui: 54 imprese di cui 20 di piccole e medie dimensioni, 15 centri di ricerca, 17 università. I Leaders degli ITD sono: Airbus, SAAB, Alenia Aeronautica, EADS casa, AugustaWestland, Eurocopter, Rolls-Royce, Safran, Thales, Liebherr, Dassault Aviation, Fraunhofer Gesellshaft (unico leader NON industriale).

L’Impresa Comune avrà una base a Bruxelles, e sarà dotata di uno staff operativo e di un Direttore Esecutivo. Il team di lavoro sarà chiamato a supportare le attività di Clean Sky e quindi ad interagire con le industrie e la comunità di ricerca scientifica, ma dovrà anche impegnarsi a comunicare e diffondere informazioni ad un pubblico molto eterogeneo. Sono in fase di elaborazione un piano strategico di comunicazione e una rete di punti di contatto nazionali/locali, che sarà chiamata a trasferire localmente informazioni e messaggi chiave per facilitare la comprensione del grande impatto che Clean Sky potrà avere sul futuro dei cittadini e del pianeta.

Per saperne di più Clean Sky è on line: http://www.cleansky.eu

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