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Chirurgia e Ipnosi

Effettuato il primo intervento chirurgico sotto ipnosi in Italia

Non si tratta di una tecnica innovativa, ma di certo fa parlare di sé. Di recente, un’équipe chirurgica coordinata Prof. Enrico FACCOdal Prof. Enrico Facco, docente presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Ateneo di Padova, già noto presso i suoi colleghi per le considerevoli competenze nel praticare l’antalgia con metodiche alternative, ha effettuato un intervento chirurgico di asportazione di un tumore cutaneo (un nevo di circa un centimetro di diametro), su una paziente allergica a numerose sostanze farmacologiche. Fin qui nulla di strano… se non che, la paziente in questione è stata anestetizzata con la sola ipnosi e, al termine dell’intervento, ha riferito di non aver percepito alcuna sensazione dolorosa. Il caso è stato pubblicato (con l’aggiunta di filmati integrativi) su Anaesthesia, celebre rivista di anestesiologia britannica.

Ad un esame attento della notizia, va detto che gli interventi chirurgici sotto ipnosi non sono una novità.  Nell'Ottocento il medico scozzese James Esdaile effettuò circa 300 interventi chirurgici mediante l’impiego di tale metodica. Nel periodo successivo, l’avvento di farmaci anestetici come il cloroformio e l’etere, soppiantò l’ipnosi che venne definitivamente abbandonata nella seconda metà del secolo scorso. Tuttavia, il caso in esame richiedeva “misure straordinarie”, considerata la storia clinica della paziente che soffre di “sensibilità chimica multipla”, il che non le consente l'assunzione di farmaci di alcun tipo.

Ipnosi nell'ottocentoDi qui l’impiego di una metodica che affonda le radici in una grande tradizione ipnologica, risalente alla fondazione del primo centro specializzato di Torino, diretto dal Professor Franco Granone e successivamente divenuto Centro Italiano di Ipnosi Clinica e Sperimentale (CIICS), con sede a Roma e Torino. In particolare, la sede torinese è coordinata da molti anni dal Dott. Antonio Lapenta e propone corsi di diverso livello rivolti a medici, psicologi, odontoiatri, infermieri e ostetriche per l’insegnamento teorico-pratico dell'ipnosi e della comunicazione ipnotica nelle sue diverse applicazioni.

Il Prof. Facco precisa che tale tipologia di metodica anestesiologica non può essere utilizzata su vasta scala, poiché «…richiede un'attenta e rigorosa selezione del candidato all'operazione. Nel caso della donna di Padova è stata una scelta estremamente vantaggiosa perché ha evitato reazioni come allergie e choc anafilattico che si erano già manifestate inoculando in altre situazioni sostanze farmacologiche…». Tuttavia, si tratta di un caso importante, considerando che in Italia siamo di fronte alla prima esperienza di questo tipo e che soltanto un’altra manciata di casi è stata descritta a livello mondiale.

Ipnosi in chirurgiaPrima dell'intervento chirurgico, l’equipe ha somministrato alla paziente un test di suscettibilità ipnotica (Stanford Hypnotic Susceptibility Scale Form C, SHSS-C), che ha consentito di classificare la paziente come soggetto “moderatamente ipnotizzabile”. Subito dopo, è stata effettuata un'induzione ipnotica classica, seguita da un’analgesia ipnotica focalizzata; infine, è stato effettuato un test di sensibilità al dolore per verificare la reale effettuabilità dell’intervento in relazione alla capacità del soggetto di sviluppare analgesia totale sotto ipnosi. In particolare, l’ipnosi impiegata nel corso dell’intervento ha bloccato qualsiasi reazione organica, oltre ad aver condotto la paziente in uno stato di benessere psicofisico, che ha mantenuto stabili i valori di stress cardiovascolare: di fatto, non si è verificato alcuno stress chirurgico e, nel corso dell’intervento, non sono stati rilevati cambiamenti emodinamici.

Al termine dello stesso, la paziente ha riferito di non aver provato alcun dolore, confermando di ricordare ogni dettaglio dell’intervento stesso, come rilevabile nei filmati messi a disposizione del pubblico.

Secondo il Prof. Facco questo caso conferma l'efficacia dell'ipnosi nel controllo del dolore, dimostrando che l'ipnosi quale unico anestetico può essere un metodo apprezzabile su pazienti selezionati, anche nell'era della potente anestesia farmacologica. Inoltre questo caso mostra per la prima volta durante un intervento chirurgico una stabilità cardiovascolare indotta ipnoticamente, rendendo l'ipnosi un vero e proprio strumento analgesico, in grado di bloccare non solo la percezione del dolore ma anche lo stress chirurgico complessivo, analogamente all'anestesia farmacologica tradizionale.

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