In un passato non troppo lontano dare il nome a una nuova specie animale era privilegio degli artefici della scoperta, oggi invece anche una scienza ostica e sconosciuta ai più come la tassonomia è diventata terreno fertile per il business. Il 20 settembre alMusée Océanographique di Monaco Christie’s ha battuto all’asta 10 lotti di una serie mai vista prima in un’occasione simile: i diritti per battezzare altrettante specie animali appena scoperte nei mari e negli oceani del nostro pianeta.
L’idea del Blue Auction è venuta a due scienziati che partecipano al programma marino per l’Indonesia promosso dall’ente Conservation International, un’associazione senza fini di lucro che si propone di preservare il patrimonio naturale della Terra e la sua biodiversità, dimostrando al contempo che l’uomo può vivere in armonia con tutti gli altri essere viventi che popolano il pianeta. Mark Erdmann e il collega Gerry Allen hanno spiegato al Washington Post che, in seguito alla scoperta di due nuove specie di squali nelle acque che bagnano il paese asiatico, hanno pensato che “vendere” i diritti per dare loro un nome potesse essere un buon mezzo per raccogliere fondi per la causa del Conservation International. La trovata è stata apprezzata e, sotto il patronato del Principe Alberto, la Monaco – Asia Society ha deciso di affiancare il Conservation International per promuovere l’iniziativa.
I puristi della scienza e della ricerca però hanno dimostrato di non apprezzare una simile impresa, accusando Erdmann e Allen di speculazione. I due scienziati dal canto loro si sono difesi sostenendo che non si tratta di una mera operazione commerciale, bensì di un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica e per raccogliere fondi utili alla salvaguardia della natura.
Del resto quella proposta dai ricercatori del Conservation International non è neppure un’idea originale. Nel 2004 ilMadidi Parque Nacional mise all’asta su Internet i diritti per scegliere come chiamare una specie di scimmia scoperta all’interno del territorio della riserva, destinando il ricavato a un’autosovvenzione. Il concorso fu vinto nel 2005 da un sito per scommesse online, il Golden Palace Casino, che con poca fantasia scientifica, ma molta lungimiranza in termini di ritorno pubblicitario, propose di chiamare il primate
L’episodio del Madidi Parque Nacional si colloca ai limiti di ciò che è eticamente accettabile per promuovere e sovvenzionare la ricerca scientifica e, proprio per evitare fatti simili, già nel 2002 l’International Commission on Zoological Nomenclature (ICZN), l’ente cui spetta l’approvazione ufficiale di ogni nome dato alle specie appena scoperte di piante e animali, aveva provveduto a inviare una lettera alla rivista Science con la quale apriva un dibattito sul pericolo che si potesse innescare una corsa alla scoperta di nuove specie per fini puramente commerciali. Una preoccupazione che evidentemente non interessa i danarosi partecipanti che hanno già prenotato un posto al Blue Auction per poter contendersi l’onore di battezzare l’