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Batteri patogeni diventano produttori di bioplastica

Una ricerca multidisciplinare del Parco scientifico e tecnologico della Sicilia (Psts), condotto con istituzioni scientifiche cinesi, permette di produrre un polimero utilizzando un ceppo di batterio dannoso per la coltura del pomodoro.

PHA è l’acronimo di poliidrossialcanoato, il nuovo biopolimero ottenuto dal Parco scientifico e tecnologico della Sicilia Psts adottando un procedimento che gode già di apposito brevetto. Al risultato si è giunti con una ricerca condotta dal Psts in collaborazione con il Centro di ricerca dell’Istituto di ricerca sulle fibre vegetali (Ibcf) dell’Accademia cinese delle Scienze Agricole di Changsha.

I biopolimeri o polimeri biodegradabili sono “polimeri progettati per andare incontro a cambiamenti di struttura chimica, ad opera di organismi viventi come batteri, funghi, alghe, che hanno come risultato la perdita di alcune proprietà" (Normativa ISO). La materia prima da cui parte la trasformazione per ottenerli è di due tipi: i derivati petrolchimici e la materia prima di origine vegetale, che offre la grande opportunità di essere rinnovabile. I poliidrossialcanoati come il PHA oggetto della ricerca “sono una particolare famiglia di biopolimeri di origine vegetale che si differenziano dagli altri per il particolare tipo di preparazione che non consta di un processo produttivo industriale (tradizionalmente inteso) bensì si avvale essenzialmente di batteri atti a portare a termine i processi di polimerizzazione per via intra-cellulare” (http://www.eco.unipmn.it/biblioteca/pdf/sit/sit20.pdf). Alcuni tipi di batteri, come quelli del genere Pseudomonas sono in grado di effettuare la sintesi quando hanno a disposizione un substrato zuccherino e con contenuti particolari di nutrienti: nel caso del PHA il substrato utilizzato è una miscela di oli esausti. Il PHA prodotto si accumula nel batterio stesso, fino a valori pari al 90% del peso secco della massa batterica, con la funzione di riserva di carbonio.

I ricercatori del Psts hanno isolato i geni responsabili della sintesi e della degradazione del PHA da ceppi di Pseudomonas corrugata e Pseudomonas mediterranea, batteri agenti della malattia conosciuta come "cancro batterico vascolare", che colpisce in particolare il pomodoro. Una volta effettuato l’isolamento, grazie al clonaggio si è ottenuto un nuovo ceppo batterico “evoluto” con l’intera sequenza dei geni in grado di migliorare la resa della biosintesi. Fiori coltivati in serra di plastica

Il composto su cui i ricercatori lavorano in un impianto pilota nella sede del Psts deriva dalla combinazione del PHA con un tessuto non tessuto ottenuto da fibre vegetali dai ricercatori cinesi.Sul materiale si effettueranno sperimentazioni per saggiare le chimico-fisiche del composto e per valutare la sua conformità all’uso di film biodegradabile per la copertura delle serre o per contenere le piantine da vivaio da trapiantare in piena terra.

Per approfondimenti: http://www.pstsicilia.org/

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