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Anche per gli animali da cortile la fitoterapia?

Le ricerche sulle alternative naturali agli antibiotici sono al centro di un progetto finanziato dalla Comunità europea.

Le attività di allevamento di polli, suini e pesci hanno fatto ricorso per molti anni all’uso degli antibiotici, utilizzati a basse dosi nei mangimi ed in particolare negli allevamenti di tipo intensivo, per garantire le migliori condizioni di crescita, riducendo il tasso di mortalità e la necessità di trattamenti terapeutici su larga scala. Con l’andare del tempo gli antibiotici hanno però indotto resistenza in alcuni germi nocivi per uomo e animali. Dal 2006 la Comunità Europea ha perciò introdotto il divieto totale del loro utilizzo nei mangimi. Allevamento di galline Di qui la necessità di trovare alternative efficaci nella gestione di queste importanti attività economiche, in grado comunque di mantenere la competizione con le produzioni extra europee, americane in particolare, non soggette a simili restrizioni.

Già a partire dal 2005 con il progetto Rumen-up del 5PQ si è cominciata la selezione di 500 campioni di vegetali per verificare il loro utilizzo al fine di diminuire le emissioni azotate e di metano dei ruminanti e per alleviare lo stress nutrizionale. Per questo primo obiettivo le piante più promettenti sono state Knautia arvensis , Bellis perennis, Urtica dioica e Lactuca sativa. Utilizzando i risultati delle piante già campionate nel precedente progetto, con il progetto REPLACE del 6PQ si è passati alla fase di testaggio sugli animali, indirizzando la ricerca su quei vegetali e loro estratti che, per composizione chimica ed enzimatica, riescono innanzi tutto a controllare le infezioni da Escherichia coli e da altri parassiti o addirittura ne sono immuni. In più possono non solo migliorare la qualità degli alimenti, grazie alla presenza di acidi grassi benefici, ma possono anche influire positivamente sulla sicurezza degli alimenti derivati e potrebbero perciò, economicamente parlando, consentire un uso sempre più efficiente delle risorse naturali.

Dopo i test sono stati individuati alcuni “candidati” promettenti: il primo ha avuto positivi riscontri nel controllo della diarrea dei maialini e per migliorare l'efficacia alimentare nel pollame, il secondo dimostra efficacia nel controllo dei parassiti nell'intestino dei ruminanti, il terzo è un olio essenziale utilizzabile nell'acquacoltura. Se le prove in campo promuoveranno i candidati in quanto ad efficacia e sicurezza, sarà possibile a breve avere nuovi rimedi brevettati. Non solo. Sarà possibile riunire nel progetto le molteplici ricerche condotte in modo frammentato nelle diverse realtà europee su diverse specie di animali, in modo da formare una piattaforma di lavoro, comprendente coltivatori, scienziati e professionisti delle scienze veterinarie, botaniche e agronomiche, industrie, consumatori per produrre una nuova generazione di additivi per mangimi naturali.

Per approfondimenti : http://replace-eu.com

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