La MERS (dall'inglese Middle East Respiratory Syndrome) ossia la sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus è una patologia causata appunto da un coronavirus (definito Mers-CoV), segnalato per la prima volta in Arabia Saudita il 24 settembre 2012 dal virologo egiziano dottor Ali Mohamed Zaki . Responsabile di questa nuova sindrome respiratoria è dunque un coronavirus, proprio come avvenne dieci anni fa per la SARS, ma di questo agente infettante si sa ancora poco.
Il virologo Ali Mohamed Zaki ha isolato e identificato, a Jedda, il coronavirus precedentemente sconosciuto, dallo sputo di un uomo di affari saudita di 60 di anni con polmonite acuta severa e insufficienza renale.
Il Mers-CoV è il sesto nuovo tipo di coronavirus, simile al virus della SARS ma distinto da esso e dal coronavirus del raffreddore comune. Fino al 23 maggio 2013, il Mers-CoV era spesso indicato come un virus SARS-simile, ora si sa che appartiene al sottogenere Betacoronavirus, così come il Sars-CoV.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato, al 5 giugno 2013, 49 casi di infezione in tutto il mondo, di questi 27 hanno comportato la morte dei pazienti. Alcuni casi sono stati segnalati in Inghilterra e Francia, casi questi che tuttavia erano collegati direttamente o indirettamente con la penisola araba dove la malattia è stata segnalata per prima.
Tre i casi registrati ai primi di giugno del 2013 in Italia, ma si è trattato di pazienti affetti da una forma non grave, tutti già dimessi senza conseguenze.
Il professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, sottolinea l’importanza di attenersi alle indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che prevedono si un rigido isolamento per le persone contagiate ma senza apprensione per la popolazione. Si sa infatti che il coronavirus si diffonde attraverso contatti stretti, spesso con familiari. Ci si può ammalare solo se si sta a contatto stretto e frequente con il portatore quindi, come per tutte le malattie respiratorie del resto, si deve restare ad almeno un metro di distanza dal soggetto malato che può trasmettere il contagio.
Lo scenario non è preoccupante: dal 13 giugno 2013 è disponibile sul sito del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta un programma di informazione ed orientamento per i medici, finalizzato al riconoscimento dei sintomi clinici, sull'epidemiologia e le raccomandazioni di controllo per le infezioni da Mers-CoV.
Inoltre 22 giugno 2013 ottanta esperti di tutti il mondo si sono riuniti al Cairo in Egitto per una conferenza internazionale sulla MERS. Sette le aree tematiche su cui si sono concentrati i contributi di medici e ricercatori: la sorveglianza, la preparazione dei raduni di massa, la gestione clinica dei casi, la diagnostica di laboratorio, il controllo delle infezioni, le comunicazioni, e il regolamento sanitario internazionale di segnalazione. In questo incontro gli scienziati hanno evidenziato due aspetti nuovi:
in primo luogo il Mers-CoV ha come serbatoio naturale i pipistrelli che infettano con i loro escrementi i datteri e i cammelli e quindi gli esseri umani. In secondo luogo, non ci sono evidenze forti di trasmissione intra-comunitaria del virus ovvero da uomo a uomo.
Il coronavirus Mers-CoV non è ancora in grado di determinare un’epidemia autosufficiente, poiché il numero totale di infezioni da animale a uomo è stato finora relativamente piccolo quindi non vi è immediata minaccia di diffusione di un’epidemia su larga scala.
Si tratta insomma, fortunatamente, di un attacco che la comunità medico scientifica sta già controllando e combattendo senza rischi elevati per la popolazione.