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Allergie ed asma: allo studio nuovi meccanismi di difesa

La conoscenza intima dei meccanismi alla base di problemi respiratori sempre più diffusi apre nuove opportunità di cura.

Lo sviluppo di nuove terapie per combattere le riniti allergiche e certe forme di asma può contare su nuove basi: è stata definita la struttura molecolare dell’enzima LTC4 sintasi. Si tratta di un enzima essenziale per la sintesi del leucotriene C4, un lipide che ha la funzione di mediatore chimico broncocostrittore e che viene prodotto in eccesso da chi soffre di patologie respiratorie come quelle citate.

Struttura cristallina del LTC4 La molecola enzimatica indagata è formata da tre sottounità identiche, ciascuna delle quali costituita da 5 strutture spiraliformi. All’interno della molecola i ricercatori sono riusciti ad individuare, con una risoluzione dell’ordine dei 2 Å ( 1 Å equivale ad un decimiliardesimo di metro) , i siti dove possono “agganciarsi” specifiche molecole, attivatrici o inibitrici dell’enzima stesso. Questa seconda categoria riveste un interesse particolare: molecole con azione inibitrice potranno essere sintetizzate in laboratorio, con il preciso scopo di bloccare l’azione dell’enzima e, di conseguenza, impedire la sintesi del mediatore chimico leucotriene.

Questo risultato di grande portata scientifica è stato ottenuto grazie all’attività congiunta di due progetti di ricerca europei, Eicosanox ed E-mep, facenti parte del 6° Programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico finanziato dalla Comunità Europea. Il primo riguarda lo studio di due tipi di mediatori chimici, gli eicosanoidi ed il monossido di azoto, che hanno ruoli di rilievo nei meccanismi fisiologici legati a processi infiammatori o a determinate malattie, ad esempio di tipo cardiovascolare e cerebrale. E-mep ha invece il compito di approfondire le conoscenze delle proteine cosiddette membrana rie, alla cui sintesi è destinato una parte importante del genoma umano. Si tratta di molecole localizzate nella membrana cellulare e che hanno la funzione di regolare gli scambi all’interno e con l’esterno della cellula. Si prevede che una loro migliore conoscenza permetterà di mettere a punto trattamenti innovativi per la cura di determinate patologie, come la mucoviscidosi o il morbo di Alzheimer.

I risultati conseguiti con questa importante acquisizione scientifica dimostrano come , oltre agli indubbi aspetti applicativi che ne potranno derivare, le collaborazioni extraprogetto siano destinate a divenire il migliore strumento per finalizzare le risorse e le energie nel campo della ricerca.

Per approfondimenti

Progetto Eicosanox http://www.eicosanox.org

Progetto E-mep http://www.e-mep.org

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