Personaggi

Vincenzo Gioberti (05/04/1801-26/10/1852)

Filosofo, sacerdote cattolico e politico di idee liberali e repubblicane

Nato a Torino il 5 aprile 1801, fu costretto ad andare in esilio nel 1833, quando il diffondersi della propaganda mazziniana provocò una violenta reazione poliziesca in tutto il Regno sardo. Si recò a Parigi dove rimase dall’ottobre 1833 al dicembre ’34. Trasferitosi a Bruxelles, insegnò filosofia e storia nell’Istituto Gaggia fino al luglio ’45.

Nel 1837, Gioberti aveva pubblicato la sua prima opera, Teorica del soprannaturale, seguita dall’Introduzione allo studio della filosofia (1840); Considerazioni sulle dottrine filosofiche di Vittorio Cousin (1840); Lettera sulle dottrine filosofiche e politiche di Lamennais (pubblicata in francese nel 1841); Del bello (1841); De gli errori filosofici di Antonio Rosmini (1841-43); Del buono (1843) e il Primato morale e civile degli italiani (1842).

Gli avvenimenti del 1848 in Italia gli permisero un trionfale ritorno in patria, dove fu deputato, Ministro e Presidente del Consiglio. Il fallimento della politica neoguelfa lo condusse però di nuovo a Parigi, dove rimase sino alla morte.

In quegli anni pubblicò il suo secondo scritto politico, Del rinnovamento civile in Italia (1851) e continuò a lavorare ad un’opera di filosofia prima o Protologia che aveva progettato sin dagli anni del primo esilio (dai manoscritti lasciati l’amico Giuseppe Massari trasse e pubblicò la Protologia, 1857, la Filosofia della rivelazione, 1856 e la Riforma cattolica, 1856). Tra le opere postume: una Teorica della mente umana (1910); Meditazioni filosofiche inedite di V. G. (1909); l’Epistolario (1927 37) un Corso di filosofia (1947, composto in francese nel 1841-42, per il suo insegnamento nell'Istituto Gaggia). Si spense a Parigi il 26 ottobre 1852.

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