Nato a Modena il 17 luglio 1852, muore a Genova il 18 febbraio 1929. Si laurea in Medicina nel 1874. Lo stesso anno entra nel manicomio di San Lazzaro di Reggio Emilia, avendo per maestro Carlo Livi e per compagno Augusto Tamburini.
Nel 1877 consegue la libera docenza in Psichiatria e diviene direttore dell'ospedale psichiatrico di Macerata, che egli fortemente rinnova. Nel 1880 è nominato direttore dell'ospedale Psichiatrico di Torino, dove ha per collaboratori Gabriele Buccola ed Eugenio Tanzi; ivi, suscitando molte opposizioni, abolisce tutti i mezzi di coercizione e viene proposto per professore straordinario.
Nel 1889 consegue, dopo la morte di Dario Maragliano, la cattedra di psichiatria a Genova, dove diventa ordinario nel 1891 ed insegna anche Psicologia Sperimentale, oltre a corsi liberi di Antropologia generale, antropologia criminale, neuropatologia ed elettroterapia.
Nel 1875 fonda insieme con Livi e Tamburini la «
I suoi interessi spaziarono dalla filosofia alla psicologia, dalla neuropatologia alla psichiatria forense, dalla terapia psichiatrica alla medicina legale, con profondità di indagine, acume critico e vigore polemico. Fra le opere principali vedansi: