Antichista nato a Torino il 28 aprile 1773 e ivi morto il 16 marzo 1838. Dottore in teologia e diritto, entrò nella Segreteria di Stato agli esteri del Regno sardo al tempo dell’occupazione austro-russa, ma l'invasione francese lo costrinse a lasciare il posto. Discepolo di Valperga di Caluso, giunse all’insegnamento durante l'occupazione francese. Chiamato dal liceo di Torino nel 1811, su proposta dello stesso Caluso, per insegnare lingua e letteratura greca, cattedra alla quale unì, poco dopo, anche quella di eloquenza latina (con la titolazione di Eloquenza latina e greca).
Nell’Ateneo torinese contribuì a rinnovare la tradizione umanistica ed erudita.
Dal 1832 al 1838, insegnò storia nell'Accademia militare e archeologia nella Scuola di belle arti.
Autore di scritti biografici, iscrizioni ufficiali e orazioni di apparato, lasciò in forbito latino le note orazioni su Clemente Damiano di Priocca (1813), su Giuseppe Vernazza (1833), su Tommaso Valperga di Caluso (