Personaggi

Arturo Graf (19/01/1848-31/05/1913)

Poeta e Professore di Storia comparata delle letterature neolatine dal 1875 al 1910 e di Letteratura italiana dal 1882 al 1907. Rettore dell’Università di Torino dall’ottobre 1892 all’ottobre 1894.

Nato nel 1848 ad Atene, da padre tedesco e madre anconetana, nel 1851 si trasferì con la famiglia a Trieste, e poi, mancato il padre, nel 1856 in Romania (a Braila). Nel 1870 si laureò in Legge a Napoli. Dopo un periodo trascorso nuovamente in Romania e pochi mesi a Vienna, alla fine del ’74 si stabilì a Roma, dove nel ’75 conseguì la libera docenza in Letteratura italiana con una dissertazione su Leopardi. Nello stesso anno ottenne un incarico all'Università di Torino di Storia comparata delle letterature neolatine e poco dopo quello di Letteratura italiana. Pubblicò in quegli anni Dell’epica neolatina primitiva (1876); Dello spirito poetico dei nostri tempi (1877); opere seguite poi da Il diavolo (1889), di recente ripubblicato, e L’anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII (1911). Il lavoro medievistico di Graf ha i suoi punti più alti nei volumi Roma nella memoria e nelle immaginazioni del Medio Evo (1882-1833, II tomi), e in Miti, leggende e superstizioni del Medio Evo (1892-1893, II tomi). Nel 1883 Graf fondava, con i più giovani Francesco Novati e Rodolfo Renier, il «Giornale storico della letteratura italiana», che fu per anni organo di punta della scuola storica. Dal 1882 al 1907 tenne la cattedra di Letteratura italiana. Nel corso di questi anni, nell’aula VII della Facoltà di Lettere, in via Po, dalle ore 15 alle 16 di ogni sabato, Graf svolgeva un tipo particolare di lezioni (le cosiddette «sabatine»), durante le quali si leggevano versi, novelle, brani di romanzi e si intavolavano dibatti aperti a tutti. Intenso fu il suo impegno poetico (Medusa, 1880; Le rime della selva, 1901; il romanzo Il riscatto, 1901, il saggio Per una fede, 1906). Nell’ultimo quindicennio di vita collaborò alla «Nuova antologia», dove pubblicò testi poetici e brevi studi, poi raccolti in volumi, ma anche interventi sulla cultura contemporanea. Fu Rettore dell’Università di Torino dall’ottobre 1892 all’ottobre 1894. Si spense a Torino il 31 maggio 1913.

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