Dossier

La mineralogia in Piemonte e il contributo dell'Accademia delle Scienze

Quintino Sella il mineralologo politico

Si può affermare che con il trattato di Mineralogia del Napione e con il catalogo del Borson ha termine quel primo stadio descrittivo, unitario, caratteristico di tutte le Scienze naturali; infatti l'acquisizione di nuove conoscenze sperimentali e di rigorose basi teoriche possono modificare profondamente questa situazione, portando in genere come conseguenza alla suddivisione della disciplina in vari rami tra loro collegati. Quintino Sella

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la singolarissima figura di Quintino Sella. L'attività scientifica del Sella nel campo della cristallografia e della mineralogia è essenzialmente concentrata negli anni che vanno dal 1854 al 1861; gli studi cristallografici sui minerali, e in particolare sui geminati, e quelli su sostanze artificiali inorganiche ed organiche, quasi tutti pubblicati nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino, hanno come finalità la risoluzione del problema delle relazioni esistenti tra morfologia e struttura dei cristalli e del riconoscimento delle sostanze cristalline mediante la determinazione delle proprietà cristallografiche, morfologiche ed ottiche.

Ma è nelle note di alcuni di questi lavori, moderni per stile e rigore, che il Sella porta dei contributi fondamentali per lo sviluppo della cristallografia teorica mediante l'applicazione della geometria proiettiva e della teoria dei determinanti: per questi studi Quintino Sella è da considerare a pieno diritto uno dei fondatori della cristallografia matematica.

La rapida carriera politica impedì al Sella di continuare ad occuparsi, se non in modo saltuario, dei suoi studi cristallografici e mineralogici. Tenne infatti la cattedra di Mineralogia alla Scuola di Applicazione per gli ingegneri, cui era stato chiamato nel 1860, soltanto per l'anno accademico 1861-62 e poi correttamente si dimise per i suoi impegni politici.

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