Le Scuole Teoriche e Pratiche d'Artiglieria
La formazione degli ingegneri topografi dell'Ufficio di Topografia Reale nel corso del secolo XVIII si compie nelle Scuole Teoriche e Pratiche d'Artiglieria, la seconda delle tre istituzioni settecentesche sabaude in cui possiamo rintracciare il fil rouge della pratica geografica pre-accademica. Le Scuole, progettate nel 1736 da Ignazio Bertola, «primo ingegnere del Re», e avviate nel 1739, sono state considerate la fucina di una classe di tecnocrati-scienziati subalpini. È certo che il Bertola ebbe a concepirla come una scuola politecnica militare parallela ed equivalente all'Università. Un luogo dove formare una élite dello Stato non solo militare, ma anche amministrativa. In essa la geografia entra come cartografia, attraverso l'insegnamento della matematica e della geometria, nonché del «disegno di Paesi». Possiamo formarci un’idea delle competenze oggetto d’interesse in questo campo nelle Scuole attraverso le acquisizioni di libri per la biblioteca, dove troviamo significative presenze, e attraverso una serie di dispense manoscritte preparate appositamente per gli allievi.
Già a partire dall’attivazione del primo corso delle Scuole, si pratica l’uso di approntare testi per le lezioni di matematica e geometria, anche in forma di esercizi, probabilmente da affiancare a opere a stampa, secondo una consuetudine diffusa nelle più importanti scuole militari degli Stati europei. Dopo una prima dispensa, preparata nel 1739 probabilmente dal «
Il successore del Bertola alla direzione delle Scuole, Alessandro Papacino d’Antonj, coordina tra 1756 e 1775 una nuova serie di dispense ad uso degli allievi: si tratta dei manoscritti in sei libri
Lo stesso Papacino d’Antonj è autore di un manoscritto redatto in realtà per il Principe di Piemonte, della cui istruzione militare è incaricato tra 1764 e 1769. Si tratta de
L’Ufficio Topografico e le Scuole Teoriche e Pratiche rappresentano due luoghi di elaborazione di conoscenze geografiche in relazione osmotica tra di loro. Nelle Scuole si formano gli ingegneri topografi che lavoreranno poi nell’Ufficio, dal quale si attingerà all’occorrenza anche il corpo docente per le stesse Scuole. Ad esempio nel 1791 il corso di «disegno di Paesi» sarà affidato a Giuseppe Vincenzo Denisio, uno dei grandi cartografi piemontesi del secolo XVIII, nominato l'anno precedente direttore dell’Ufficio Topografico.
Questi due poli rinviano a un terzo, l’Accademia delle Scienze e prima ancora quella Società Privata Taurinense che ne costituì il nucleo originario. Nella seconda metà del secolo questi tre poli sono in stretta relazione, soprattutto attraverso i Nicolis di Robilant, Saluzzo di Monesiglio, Luigi Lagrange, Casimiro Gabaleone di Salmour, successore di Papacino alla direzione delle Scuole. È sufficiente uno spoglio delle Memorie pubblicate dall'Accademia delle Scienze per trovare tracce molto significative di pratiche geografiche. Su questo versante, lo spettro dei problemi geografici trattati si fa più ampio e si ricollega anche ad alcuni ambienti dell’Università.