Dossier

L'Orientalistica torinese

L'assiriologia e la filologia semitica

Se l’egittologia vanta a Torino una consolidata tradizione grazie al Museo Egizio, lo studio delle lingue e della civiltà dell’antica Mesopotamia non ha mai preso piede se non per brevi o brevissimi periodi.

Assiri Dal 1922 al 1924 esercitò a Torino la libera docenza in Filologia Semitica Giuseppe Furlani (Pola 1885 – Roma 1962), che si era laureato a Graz. Passato a Firenze, vi ricevette l’incarico dell’insegnamento di Arabo e di Babilonese. Fu ordinario di Assiriologia e Archeologia Orientale a Roma dal 1926 al 1955.

Dal 1924 al 1935 fu a Torino libero docente di Assiriologia e Lingue Semitiche Giustino Boson (Valgrisanche 1883 – Aosta 1954), che insegnò all’Università Cattolica di Milano dal 1925 al 1935 come incaricato di Filologia Semitica e dal 1935 al 1949 come incaricato di Ebraico e Lingue Semitiche e di Assiriologia ed Archeologia Orientale.

Un nuovo stimolo per gli studi assiriologici, ma anche per quelli riguardanti lingue semitiche diverse dall’ebraico e dall’arabo, in primo luogo l’aramaico di Mesopotamia, lo ha dato la sempre più incisiva presenza in Iraq del “Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia” che Giorgio Gullini, professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca, aveva creato nel 1963.

Nel 1970 Giorgio Gullini, allora preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, decise di accendere due nuovi insegnamenti: Assiriologia e Storia Orientale Antica, entrambi affidati a Giovanni Pettinato (n. Troina 1934).

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