Il vecchio regime
Nel 1720 la fisica è presente nell’Università torinese con una cattedra, all’inizio nella Facoltà di Medicina, Filosofia e Arti. Dopo la trasformazione in Regno dei Possedimenti del Duca di Savoia viene dato un nuovo assetto all’Università col riordino del 1737 in quattro facoltà. L’insegnamento di Fisica (con annesso gabinetto di macchine) era allora presente con una cattedra nella Facoltà delle Arti, insieme alla Matematica, alla Filosofia e all’Eloquenza.
Fino al 1748 l’insegnamento della fisica è impartito dai padri Roma prima e Garro poi. Entrambi appartenevano all’ordine dei Minimi i cui membri si dedicavano allo studio dei fenomeni-naturali. Invero i due padri erano più inclini alle questioni di etica, e il loro insegnamento era improntato al cartesianesimo più che alla ispirazione galileiana e newtoniana. Garro raccoglie nel Gabinetto di fisica un certo numero di macchine da esperienze, anche prima della nota visita dell’abate Nollet. Nollet, il quale invitato dal re tra il 1739 e il 1740 si esibisce a corte in esperienze con macchine elettriche che poi lascia al Gabinetto di fisica.