Gené, un ritorno al fissismo
Più fedele alle idee fissiste di Cuvier e contrario alla teoria di Lamarck fu invece Giuseppe Gené (1800-1847), succeduto sulla cattedra di Zoologia alla morte di Franco Andrea Bonelli (1830).
Cuvier e la sua scuola avevano imposto nuovamente la fissità della specie, spiegando le estinzioni di specie fossili e la comparsa di specie nuove con il meccanismo delle estinzioni per catastrofi e di nuovi successivi eventi creativi (epoche della natura).
Gené disprezzava i concetti evoluzionisti e trasformistici, ritenendoli frutto di «emozioni politiche» e destinati perciò a scomparire rapidamente. Le sue ricerche erano ancora di carattere descrittivo e classificatorio, rivolte però, secondo gli insegnamenti di Buffon, anche allo studio della storia naturale di specie entomologiche, erpetologiche e mammalogiche raccolte in natura e destinate al Museo torinese, di cui egli contribuì ad arricchire le collezioni. Pubblicò una Storia naturale degli animali in due volumi.